La mamma di Arlecchino non dorme mai.

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La mamma di Arlecchino non dorme mai.
Un atto d'amore.

Di e con: Roberto Faoro.
Drammaturgia, regia, scenografia: Mirko Artuso.

Spesso la vita ci capovolge. Da genitori si ritorna figli e da figli ci si ritrova ad essere genitori. Prendersi cura di chi ci ha dato la vita non è una cosa semplice, soprattutto se gli anni trascorsi insieme sono stati burrascosi. 

Un attore di mezza età si prende cura della mamma ormai anziana. Si lascia andare ai ricordi fino a confondere i suoi con quelli del personaggio che interpreta. Sono momenti di tenerezza, di rabbia e di spensieratezza. Piccoli trucchi per convivere, possibilmente in serenità.

Arlecchino e sua madre, l'attore e i suoi fantasmi. Mi sono sempre chiesto come poteva essere la mamma di Arlecchino, di quali stratagemmi si sia servita per allevare uno scavezzacollo come lui.

La risposta l'abbiamo trovata dai racconti ironici, pungenti, a tratti struggenti di Roberto Faoro, da questa sua intimità riemersa nella scrittura e dalle tante improvvisazioni fatte insieme.

La lingua del teatro, la lingua madre, la lingua dei sentimenti, il dialetto. Un racconto di sopravvivenza e di amore.

Il teatro nel teatro, la maschera e il suo doppio, l'intimità di un rapporto umano allo specchio in cui tutti, riflettendoci, possiamo riconoscerci nella nostra personale esperienza di genitore o di figlio. 

 

" Un testo pieno di tenerezza, ma anche di crudezza, spiritoso ma anche amaro, scritto con garbo ma senza sconti per nessuno. Ed è anche innovativo nel mescolare i ricordi e le esperienze dell'attore con quelle di un personaggio archetipico come Arlecchino".
Claudia Cannella - Direttrice di Hystrio.

"Fra tenerezza e ruvidezza, fra crudeli attestazioni d'amore e titanici atti di gratitudine, Roberto Faoro compie qualcosa di più che un'opera autobiografica: ci guida all'accettazione di un mondo degli affetti... e ci conferma che il miglior atto d'amore è un esercizio di verità. E non può essere che teatrale, proprio per questo."
Un lavoro bello, caldo, emozionante. 
Roberto Cuppone - 18 aprile 2022.
Professore associato di Antropologia Teatrale all'Università di Genova. Autore e regista. 

"Bella trovata drammaturgica".
Prof. Paolo Puppa.
Docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo. Direttore del Dipartimento all'Università di Venezia. Autore e critico teatrale. 

Vuoi proporre questo struggente spettacolo, in occasione della prossima stagione teatrale? Contatta subito il Centro Teatrale Da Ponte di Vittorio Veneto (TV). Info: 0438 550511 | + 39 347 1539184 

Foto: Arcangelo Piai - Fotografo. 

 

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La Giusta Distanza. Festival sulle colline trevigiane.

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Distanza? La quantità di spazio tra due luoghi, tra due oggetti o più persone! Un altro significato riconducibile a questa parola è lontananza, come ad esempio tra te e un vecchio amico che non vedi o senti da anni, oppure tra Venezia città tra le più romantiche al mondo e il piccolo Comune di Segusino.

Con queste parole cariche di significato l'attore e regista trevigiano Mirko Artuso, attuale direttore artistico del Festival, ripercorre com'è nata l'idea di dare vita tre anni fa a La Giusta Distanza che, dal 19 al 23 agosto 2022 porterà tra Segusino, Quero Vas e Milies, un ricco e variegato palinsesto di eventi culturali che spaziano dal teatro, alla musica fino al cinema, allo scopo di riflettere e ritornare a divertirci in questo tempo sospeso.

Una vera e propria immersione nel paesaggio delle Dolomiti Unesco, un teatro naturale con i boschi come fondale, i prati come platea, le pedane di legno come palcoscenico, piccoli cortili e vecchi fienili a fare da scenografia.

Un'occasione unica per unirsi attorno ad un'idea comune, gustare piatti tipici della cucina veneta abbinati a pregiati vini locali, vedere crescere il mondo dell'arte e della cultura italiana come si vedono crescere i prodotti delle nostre terre.

Alzare gli occhi e godersi a pieni polmoni lo spettacolo, assistendo all'avvincente dialogo tra natura e palcoscenico, scambiandoci le maschere ascoltando la voce dal palco che accompagna la platea con una naturale complicità.

Tra i vari protagonisti della terza edizione del Festival sulle colline trevigiane, spicca il nome dell'attore, regista e drammaturgo Roberto Faoro che, domenica 21 agosto alle ore 21:00 presso il Centro Culturale di Quero, porterà in scena lo spettacolo La mamma di Arlecchino non dorme mai. Un atto d'amore.

La mamma di Arlecchino non dorme mai.
Un atto d'amore.

Di e con Roberto Faoro.
Drammaturgia, regia e scenografia a cura di Mirko Artuso.

A volte capita che la vita si capovolge. Da genitori si ritorna figli e, viceversa, da figli ci si ritrova ad essere genitori. Prendersi cura di chi ci ha donato la vita non è cosa alquanto semplice, soprattutto quando gli anni trascorsi assieme sono stati burrascosi. 

Un attore di mezza età si prende cura della mamma anziana. Nel farlo si lascia andare a ricordi, fino a confondere i suoi con quelli del personaggio che interpreta. Sono per lo più momenti di tenerezza, di rabbia e spensieratezza. Piccoli trucchi per convivere in serenità. Arlecchino e sua madre, l'attore e i suoi fantasmi.

Roberto Faoro si è sempre chiesto come poteva essere la mamma di Arlecchino: di quali stratagemmi si era servita per far crescere uno scavezzacollo come lui. Pare che la risposta l'abbia trovata direttamente nei suoi racconti ironici, pungenti e alle volte struggenti. 

Da questa intimità riemersa nella scrittura e dalle tante improvvisazioni. La lingua del teatro, la lingua madre, la lingua dei sentimenti, il dialetto. 

Un racconto di sopravvivenza e amore. Il teatro nel teatro, la maschera e il suo doppio, l'intimità di un rapporto umano allo specchio in cui tutti, riflettendoci, possiamo riconoscerci nella nostra personale e quotidiana esperienza di genitore o figlio. 

Info e prenotazioni: https://www.teatrodelpane.it/

 

 

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